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Grazie, Laura! …E adesso si riparte!

L'edificio in cui hanno ora trovato posto la sala operatoria, la sala risveglio, la sala visite e il reparto intensivi, con il tetto rifatto grazie al contributo di 4.500 euro di Lamento Rumeno. La Onlus amica, che sentitamente ringraziamo per questo sforzo, continuerà a sostenere il nostro progetto anche in futuro con un contributo mensile di 1500 euro da destinarsi alle sterilizzazioni. Sulla sinistra i ferri per i box, ricavati da un altro edificio del grande complesso messo a disposizione da Fonseca & Santos, impresa informatica mindelense, cui va un altrettanto sentito grazie.

E’ stato con grande soddisfazione che domenica scorsa 9 ottobre abbiamo finalmente fatto il trasloco dalla sede vecchia alla sede nuova. Era più di un anno che attendevamo questo momento, per avere finalmente più spazio e soprattutto condizioni adeguate per la sala operatoria e la sala visite e adesso, grazie al grande aiuto ricevuto da Lamento Rumeno Onlus, che ha finanziato il rifacimento del tetto e la costruzione dei box con un contributo di 4500 euro, ce l’abbiamo fatta! A  dire la verità siamo ancora un po’ increduli e ci sentiamo quasi “spaesati” in questo posto così grande, ma sono sicura che ci abitueremo facilmente. Tanto più che tutti i box e tutti gli spazi disponibili sono già tutti occupati da ospiti vecchi e nuovi, quindi non ci sentiamo davvero soli!

Foto di gruppo al termine del trasloco: da sinistra a destra: Paolo, che lavora con noi da giugno dell'anno scorso, ora a tempo parziale perché ha cominciato l'uiversità; Pietro Allasia, il veterinario di Torino che ha partecipato a questo importante momento della storia di SI MA BÔ, la signora Nanda, responsabile del rifugio, Silvia Punzo, presidente di SI MA BÔ Capo Verde, Sonia, responsable delle cartelle cliniche e della documentazione, e la grande Lucia, la nuova responsabile della pulizia, che coordina altre due persone, Juana, anche lei lavoratrice svelta e affidabile di Santo Antao, e Cam Cam, il ragazzino che ci segue come jolly fin dalla nascita dell'associazione. I due pelosi sono Wiki, raccolta per strada a giugno, sterilizzata e poi rimasta con noi, e Forrest, uno dei quattro cani di Silvia.

Nel secondo grande edificio dell’ex MOVEC abbiamo ricavato sei grandi box in cui ricoverare gli ospiti adulti sani. Questo in realtà non era tra gli obiettivi dell’associazione, che non ha mai voluto avere un “canile” in cui gli ospiti sono rinchiusi per gran parte del tempo, per cui adesso il personale è stato istruito per aprire a turno tutti i recinti più volte al giorno in modo che tutti abbiano la possibilità di godere dei due grandi cortili, soprattutto del primo, con il grande tamarindo, che con la sua chioma dona ombra e frescura ad animali e umani. Ma è evidente che per offrire un trattamento adeguato ai nostri ospiti siamo sempre alla ricerca di volontari non veterinari che ci aiutino a prendercene cura, non solo aprendo i recinti ma portandoli a spasso e facendoli giocare. 

Gli operai durante la costruzione dei box per gli ospiti sani nell'edificio che un tempo ospitava le officine della MOVEC. I box sono stati realizzati in lamiera per essere facilmente pulibili e da essi si accede ai due grandi cortili.

L’attività dell’associazione non si è mai interrotta. Il trasloco è stato fatto di domenica, che è un giorno sempre più tranquillo degli altri e il lunedì era già operativa la nuova sala visite. Del resto anche i ricoverati richiedono cure continue, non era pensabile “congelare” tutto nemmeno per un giorno. Così, con un bel po’ di organizzazione preliminare, il trasferimento degli animali e delle attrezzature è stato fatto nel giro di poche ore. E il lunedì pomeriggio c’era già la fila di fronte alla sede nuova!  

Una foto recente della sala visite della sede nuova. In piedi al centro, con la maglietta di SI MA BÔ, Orestis Dizoglidis, veterinario volontario.

Cosa ne sarà della vecchia sede, a cui siamo tutti tanto affezionati? Se le nostre forze ce lo permetteranno, la conserveremo per fare una pensione per cani per le famiglie abbienti che si allontanano da Sao Vicente e vogliono lasciare i loro compagni in mani  sicure. Naturalmente lo scopo di questa nuova attività a pagamento sarebbe essenzialmente quello di finanziare le attività svolte a titolo gratuito, oltre che offrire un servizio assolutamente esclusivo in tutto l’arcipelago. Per sapere se ce l’avremo fatta, vi invitiamo a leggere le prossime puntate della storia di SI MA BÔ su questo blog!


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